Pubblicato da: Mattia Civico | 28 ottobre 2020

NUOVI LEADER

L’altro giorno ero a teatro. L’ultima sera prima della chiusura imposta dalle misure anti-covid.

Mi ha toccato la cura con cui il direttore del teatro e l’attore protagonista hanno salutato (per ora) il proprio pubblico. Poche parole, soprattutto gesti: seduto sul palco, racconta cosa significhi per lui la chiusura del suo teatro e promette di aspettarci. Il saluto all’uscita… a presto! Spiegavano senza parole e trasformavano ciò che stava accadendo anche per noi. “Anche se non ci vedremo, vi si penserà e vi si aspetterà.”

Ho pensato quella sera che avevo indubbiamente di fronte due leader di una micro comunità.

E ho quindi pensato che……

…. ogni stagione ha i leader che si merita. Non per lamentarmi degli attuali: lo dico con speranza, perché questo tempo difficile, se terremo gli occhi aperti, ci consegnerà nuovi leader e soprattutto nuovi modelli di leadership.

Il tema è Politico in senso ampio e non riguarda solo la politica: riguarda tutti, perché tutti siamo e possiamo essere ancora di più “leader”: siamo infatti tutti, consapevolmente o meno, alla guida con qualcuno verso qualcosa; siamo tutti parte di una micro e macro comunità: siamo padri e madri, figli, siamo colleghi, vicini di pianerottolo, cittadini di un quartiere, educatori, commercianti, vigili, acquirenti, rappresentanti di classe, insegnanti, sarti, parroci, contadini, assistenti sociali, operai, artisti, giardinieri, librai, autisti di autobus, disoccupati, bibliotecari, parrucchieri, impiegati, atleti, studenti, taglialegna, baristi, giornalisti, panettieri, pensionati, sanitari, calzolai, … tutti.

Ognuno “può” – e forse a questo punto “deve” – esercitare il proprio potere personale per guidare la comunità di cui è parte fuori da questo tempo incerto. Non è un potere che è possibile delegare, magari per poi lamentarsi. Ognuno, in quanto parte, può e deve fare la propria parte.

Questo tempo, poi, ha un ulteriore vantaggio: stana i leader farlocchi (tanti? pochi?), quelli cioè che pur avendolo, non agiscono la responsabilità che hanno, che non sanno come fare e soprattutto non hanno la minima intenzione di farlo, che non presidiano lo spazio di campo che vivono, che “approfittano” della pandemia per fare un passo indietro e nascondersi. Si sono già svelati e si sono dileguati, spariti dal radar. Non stanno guidando.

Nuovi leader quindi stanno inevitabilmente emergendo: orientati con evidenza ed esclusività al bene comune, che curano il dettaglio, che fanno della premura e della gentilezza la propria cifra, che cercano collaborazione, che sanno ascoltare e che non celano i propri pensieri o le proprie emozioni, che non temono l’intelligenza e l’eccellenza altrui, che conoscono i propri limiti, che studiano ed approfondiscono, che non cercano il proprio tornaconto, che hanno paura ma non scappano, che non hanno paura ma coltivano il rispetto, che sanno aspettare, che sanno tacere, che ridono, che sono lealali. Che quando una strada ancora non c’è, la cercano.

Teniamo gli occhi aperti perché sono intorno a noi, ma non urlano e non sgomitano. Puoi essere tu, posso essere io. Gli altri, quelli farlocchi, non ci sono già più.

Immagine: Land 2009 – di Matteo Boato


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