Pubblicato da: Mattia Civico | 22 aprile 2015

Wolfang Pfaundler: fiero e coraggioso oppositore di Hitler

da “Il Corriere del Trentino – 22 aprile 2015

pfaundler 2.

La stampa locale ha dato la notizia della scomparsa, lunedì scorso, di Wolfgang Pfaundler, all’età di 91 anni. Nel darne notizia lo si è definito sinteticamente “ex terrorista della notte dei fuochi”. Eppure al di là del confine del Brennero (per esempio sulla Tiroler Tageszeitung), Pfaundler viene ricordato come un patriota. Sono le contraddizioni del nostro stare insieme, qualcuno dirà. Ma se vogliamo rafforzare i legami di appartenenza alla nostra comunità regionale ed euroregionale mi pare opportuno fare uno sforzo nel leggere in maniera condivisa e meno contrapposta un pezzo della nostra comune storia. Altrimenti rischiamo, magari involontariamente, di replicare la logica della divisione e del conflitto.

Wolfang Pfaundler era innanzitutto un uomo di cultura: storico delle tradizioni popolari tirolesi, fotografo di grande talento, editore per decenni della rivista “Das Fenster”, cineasta, autore di più di 30 opere letterarie, promotore di giovani talenti della scrittura e della pittura. Per molti anni ha redatto il “Tiroler Jugendbuch”, il libro dei giovani cittadini tirolesi.

Fu un uomo della resistenza austriaca al regime nazista, un fiero e coraggioso oppositore dell’ideologia di Hitler, che contribuì insieme a molti altri (fra i quali, concedetemelo, il suo grande amico Hubert Saurwein, mio nonno) alla liberazione del Tirolo ben prima dell’arrivo degli americani.

Dopo la guerra, da austriaco, si è occupato dell’oppressione della popolazione tedesca del Sudtirolo, che aveva le sue radici nel periodo fascista.

Certo: fu tra gli organizzatori anche della famosa “notte dei fuochi”, tra l’11 e il 12 luglio del 1961: saltarono 42 tralicci dell’alta tensione e per questo ebbe una condanna a più di 20 anni che escluse in appello l’imputazione per alto tradimento. Va ricordato a tal proposito che Wolfang Pfaundler ebbe la grazia dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Quella grazia ci invita ancora oggi a superare le antiche contrapposizioni e a riconoscerci come Comunità Regionale in un percorso comune, certo fatto anche di fatiche ed errori, su tutti i fronti. Non è questa la sede per una lettura complessiva ed approfondita delle vicende sudtirolesi, delle tensioni che furono e delle ragioni storiche della nostra Autonomia. Ma non credo sarebbe giusto, nel dare l’estremo saluto a Wolfang Pfaundler, raccontarne solo una parte, quella che forse ancora divide, e tacere invece quella che può unire, ovvero quanto di buono ed importante fece per la cultura e la crescita della nostra ampia terra.


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