Pubblicato da: Mattia Civico | 15 dicembre 2011

130 anni fa apriva l’ex ospedale psichiatrico di Pergine: la memoria, strumento di consapevolezza

L’anno prossimo si celebra un importante doppio anniversario: decorrono infatti i 130 anni dall’apertura e i 10 anni dalla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Pergine.

Un pezzo di storia che non riguarda solo alcuni pazienti o operatori sanitari, o circoscrivibile al solo territorio di Pergine, ma che coinvolge l’intera comunità provinciale e addirittura regionale, dal momento che il manicomio di Pergine, fin dal 1927, ebbe carattere interprovinciale.

Ed è bene dunque che tale ricorrenza non venga ignorata e possa costituire occasione per un’ampia riflessione sulle forme di assistenza riservate alle persone affette da disturbi psichici o più semplicemente sulle funzioni garantite dall’istituzione manicomiale nei confronti di quegli individui socialmente “scomodi” che vi venivano ricoverati spesso per periodi lunghi quanto la loro vita.

E’ trascorso un tempo relativamente breve dalla presenze di strutture totali come quelle presenti a Pergine ai più recenti approcci basati sulla psichiatria di Comunità, che invece fanno lo sforzo di porre al centro il diritto alla cura e alla partecipazione di tutti alla vita sociale del proprio contesto. Quella del manicomio di Pergine è un pezzo di storia della psichiatria italiana, presa a modello in gran parte dell’Europa, in quanto è stata capace di uscire da logiche troppo spesso violentemente oppressive per affermare approcci più umani e rispettosi della dignità degli individui. E’ la storia dunque di uno sforzo grande ed importante che la nostra Comunità, dall’approvazione della nota legge Basaglia (la 180 del 1978) in poi, è stata capace di effettuare. Ed è inoltre la constatazione ante litteram della necessità di un approccio transnazionale della psichiatria, dal momento che in questa struttura venivano ricoverati pazienti di cultura e lingua diverse (italiani, tedeschi e ladini).

Ripercorrere quella storia è quindi non solo una operazione di recupero della memoria collettiva, ma anche motivo per rivendicare ed esprimere il senso di legittima indignazione suscitata da tutte quelle situazioni che ancor oggi in contesti diversi negano la dignità umana o ripropongono tentativi di separazione, segregazione o sopraffazione. Recentemente il Comune di Pergine Valsugana ha attivato un tavolo di lavoro per promuovere iniziative finalizzate al recupero e valorizzazione della memoria, coinvolgendo operatori della sanità, rappresentati del Museo storico del Trentino, dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, artisti e comunicatori, associazioni che si occupano specificamente di memoria e diritti umani.

Obiettivo di questo ordine del giorno è quello di sostenere le progettualità che emergeranno da quel tavolo e ancor più dare rilievo provinciale a questa ricorrenza, convinti che non è storia della sola comunità di Pergine, ma di tutta la comunità provinciale.

Per quanto premesso si impegna la Giunta Provinciale a

Prevedere iniziative di celebrazione delle ricorrenze che riguardano la storia dell’ospedale psichiatrico di Pergine; Sostenere la ricerca e l’eventuale pubblicazione di memorie storiche dei pazienti e degli operatori sanitari che hanno vissuto una parte della propria vita dentro la struttura psichiatrica di Pergine e della struttura stessa;

Sostenere l’allestimento di un ciclo di mostre per l’esposizione del materiale documentativo della storia dell’ospedale psichiatrico;

Promuovere la produzione e realizzazione di uno spettacolo teatrale ispirato a racconti di persone che sono state pazienti o lavoratori dell’Ospedale Psichiatrico;

Programmare momenti di approfondimento ed eventi divulgativi sulla storia dell’edificio e sulla storia della psichiatria;

Ricercare il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche per attivare percorsi formativi finalizzati alla sensibilizzazione degli alunni sia delle scuole medie inferiori che superiori su questi temi


Lascia un commento

Categorie